Tiro con l’arco

set 4th, 2006 | By | Category: Sport Individuali
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147Il tiro con l’arco è uno sport di antiche origini che solo recentemente è entrato a far parte delle specialità olimpiche. Diverse, nelle gare nazionali e internazionali, sono le prove che contraddistinguono questa disciplina.

L’arco – come strumento di offesa (nel caso dell’arma) ma anche come strumento di svago e di sport – è certamente una fra le invenzioni più originali dell’uomo, che lo ha sviluppato in tempi diversi e indipendenti.

Si ritiene che il primo arco sia stato raffigurato in un graffito di trentamila anni fa. Sicuramente sin dal Paleolitico l’uomo si serviva di questo strumento come sistema atto a colpire una preda tenendola ad una distanza di sicurezza.
La pratica sportiva moderna, così come concepita dalla Federazione Italia Tiro con l’Arco (FITARCO), è suddivisa a seconda della tipologia di sport in:
Arco nudo
In questa divisione si possono utilizzare solo archi sprovvisti di sistema di mira (mirino) e di stabilizzazione. Sono consentiti esclusivamente un poggia freccia (rest) e un bottone elastico ( ammortizzatore di freccia). Solitamente i materiali che compongono l’arco nudo sono gli stessi degli archi olimpici.
Arco olimpico:
In questa divisione si possono utilizzare archi tradizionali provvisti di un corpo centrale “riser” solitamente in lega d’alluminio (o legno per le versioni non agonistiche)di due flettenti collegati al corpo centrale ed uniti tra di loro da una corda, di un mirino,un sistema di stabilizzazione dotato di tre aste, una centrale più lunga e due “baffi” laterali montati a 45° rispetto l’arco ed indirizzati all’indietro e un “clicker” (una lamina metallica che tiene ferma la freccia durante la tensione dell’arco e segnala all’arciere che l’arco è stato aperto della misura da lui scelta ottenendo per ogni tiro sempre la stessa potenza ).
Arco Compound:
In questa divisione si possono utilizzare archi muniti di particolari sistemi di carrucole o camme che permettono di ottenere la potenza massima a circa metà della fase di apertura dell’arco per poi essere scaricata di circa 60-75% ottenendo così uno sforzo fisico minore ed una maggiore velocità di uscita della freccia,è consentito l’uso mirini ottici potenziati con lenti addizionali punti di mira a fibra ottica e sopprattutto a sistemi di sgancio della corda meccanici che eliminano quasi interamenti l’interferenza di un rilascio manuale.
Nonostante il materiale che compone gli archi non sia regolamentato ormai quasi tutti i produttori, anche artigianali, utilizzano materiali ad alto contenuto tecnologico. Per i riser il materiale più usato è la lega d’alluminio ,negli ultimi annil’evoluzione sta portando alluminio con inserti strutturali di carbonio incollati e versioni totalmente in carbonio come fibra di carbonio. La costruzione dei flettenti è fatta con una sovrapposizione di strati alternati di vari materiali : legno-legno,legno-carbonio,schiuma sintetica-carbonio, ne sono stati creati anche modelli con lamine ceramiche e inserti in titanio.
Le Frecce
Così come l’arco anche la freccia ha subito una trasformazione nel corso degli anni. Dal legno di cedro si è passati alle frecce in alluminio, per poi arrivare alle aste in carbonio e alluminio/carbonio. Diametro, Lunghezza, peso, tipo di impennatura o di punte di freccia da utilizzare sono sempre in relazione al fisico dell’arciere e alla potenza dell’arco.Gli arcieri sono solitamente divisi in classi, a seconda dell’età e del sesso:
Seniores maschile

Seniores femminile

Juniores maschile

Juniores femminile

etc.

Ogni atleta, suddiviso in classi e divisioni, può partecipare a diversi tipi di gare; le principali gare sono:
70 m. Olimpic Round(72 frecce totali+ gli scontri ad eliminazione diretta) , la gara delle Olimpiadi.

FITA (una gara in cui si tirano 4 serie di 36 frecce ciascuna, ripartite in 6 volèe di sei frecce, alle distanze di 90,70 metri e di 12 “volèe” sulle distanze corte di 50,30 metri. su bersagli di dimensione proporzionata alla distanza (si parte da 90,70 metri visuale da 120 cm poi 50,30 metri visuale da 80 cm).

Indor 18/25 m.

Tiro di campagna

Animal/Forrest round

3DI

Oltre a quanto sopra mostrato, esiste un’altra tipologia di tiro con l’arco, regolamentato dalla FIARC (prima Federazione Italiana ARcieri Cacciatori, poi diventata Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna), in cui viene praticata un’attività venatoria simulata. Vengono utilizzati preferibilmente archi nudi, privi del poggiafreccia (rest) e dello smorzatore, nella tipologie tradizionali dell’ Arco Ricurvo e Long Bow anche se talora posso essere presenti classi storiche ma anche classi compound con smorzatori. Viene praticato il tiro istintivo (non si mira nel senso comune del termine, ma si stabilisce la distanza del bersaglio, e quindi la parabola da imprimere alla freccia, attraverso la sola valutazione dello sguardo rivolto al bersaglio, senza guardare l’arco)che nelle intenzioni dei praticanti si avvicina di più alla pratica del tiro con l’arco nel remoto passato.
La pratica è suddivisa come segue:
Tiro alla sagoma

Tiro 3D

Tiro al volo

Pesca con l’arco

Più recentemente dalla Fiarc è nato il circuito Roving. Tale disciplina di tiro si rifà nella maggior parte dei contenuti alla Fiarc anche se con fondamentali differenze. Lo spirito del Roving, infatti, è quello di rendere la simulazione venatoria ancora più realistica attraverso la limitazione delle distanze a cui possono essere posti i bersagli tutti tridimensionali, l’utilizzo di tree-stand (seggiolini posti sugli alberi), un maggior numero di bersagli in movimento e anche bersagli non segnalati ma da cercare entro un certo limite di tempo all’interno di un’area delimitata. Infine anche la UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) comprende una sezione di tiro con l’arco, come parte della Lega dei Giochi Tradizionali, dedicata al tiro istintivo ed esclusivamente con archi tradizionali.

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