“Stadio del nuoto: serve una cabina di regia”
nov 20th, 2007 | By admin | Category: Vivere lo Sport CIVITAVECCHIA – Quanto apparso sulla stampa locale a proposito delle problematiche gestionali dello Stadio del Nuoto in particolare, ma che investe, più in generale, la gestione degli impianti sportivi cittadini, mi ha dato lo spunto per intervenire nel dibattito in corso, al fine di fornire un contributo fattivo e costruttivo ad una più compiuta e puntuale definizione della complessa problematica.
Punto di partenza imprescindibile è, a mio avviso, quello di disegnare una mappa articolata e dettagliata del patrimonio impiantistico esistente, delle società ed associazioni sportive, dei dirigenti, tecnici, giudici, dei tesserati, degli abitanti, degli studenti, di quanti, a vario titolo e grado, usufruiscono degli impianti sportivi cittadini e, sulla proposta di un tracciato che dovrebbe arricchirsi del contributo di tutti i soggetti interessati, raggiungere l’obiettivo di uno sviluppo di un piano esecutivo di gestione equilibrato, moderno e completo,
Secondo punto, ma non meno importante, per arrivare a definire un piano esecutivo di gestione di tutta l’impiantistica locale è rappresentato dall’azzeramento e dalla ridefinizione di tutti i contratti di gestione in essere per meglio identificare gli ambiti di attività, che come già detto in altre occasioni, si articolano, essenzialmente, su tre poli: un polo pubblico; uno commerciale ed uno associativo.
Non voglio, tuttavia, dare soluzioni che, non spetta a me dare, quanto fornire, come detto in premessa, un contributo fattivo alla definizione della problematica; pertanto, in tale ottica, mi permetto di indicare alcune modalità e strumenti di gestione che ritengo utili nella predisposizione di un modello funzionale di sviluppo gestionale dell’impiantistica sportiva in generale e, più in particolare, nella gestione dello Stadio del Nuoto.
Prima ancora di indicare alcune modalità e strumenti di gestione, ormai consolidati, ritengo importante sottolineare che l’approccio alla gestione dell’impiantistica sportiva non deve essere particolaristico, ma deve, invece, essere caratterizzato da una visione a 360°, capace cioè di coniugare pubblico e privato e di inquadrare l’intera problematica nell’alveo della cultura gestionale caratterizzata sì dalla più ampia partecipazione, ma “connotata da una visione di indirizzo politico che abbia una regia centralizzata in grado di rispondere in modo puntuale alle esigenze espresse e manifestate dal territorio”.
Una cabina di regia, che assieme all’osservatorio permanente, possa garantire un coordinamento efficiente ed efficace nella gestione dell’impiantistica sportiva locale con riferimento anche ad un coinvolgimento di un discorso comprensoriale sicuramente da affrontare ed investigare.
La rivisitazione di una politica di gestione che può contare su una serie di ben cinque impianti natatori tra pubblici e privati coperti nella nostra città potrebbe rappresentare, per il territorio, una risposta certamente non esaustiva, ma indubbiamente innovativa ed in grado di soddisfare meglio le esigenze di un tessuto societario ed associativo che negli anni ha dato alla nostra città campioni, risultati e soddisfazioni di indubbio rilievo.
Gli organismi politici locali e gli amministratori pubblici sanno che esistono modalità di gestione e strumenti di controllo, già applicati con successo nell’ambito di attività di gestione di alcuni enti locali nel nostro Paese, ai quali far riferimento ed a cui indirizzarsi; faccio riferimento nello specifico agli indicatori per il controllo di gestione negli Enti pubblici, limitandomi, in questo contesto, alla loro schematica elencazione: indicatori per progetti; per centri di costo; per servizi. Faccio riferimento agli indicatori per il controllo di qualità; efficienza; efficacia; aspetti economici-finanziarie.
Mi permetto di indicare, anche, l’indice di efficienza globale: Dea (Data Envelopment Analysis), si tratta di una procedura che, sulla base della programmazione lineare, consente di calcolare un indice di efficienza globale dei Comuni come l’obiettivo di individuare, nella specificità della gestione, il posizionamento strategico di un Comune rispetto ad un altro Comune di riferimento. La DEA si sostanzia, in estrema sintesi, per tre significativi aspetti: autonomia finanziaria; elasticità strutturale; servizi significativi.
Da ultimo e non per ultimo ritengo utile indicare i piani esecutivi di gestione (Peg) utilizzati da molti Comuni italiani. Si tratta di piani esecutivi di gestione sui quali convogliare gli interventi e le risorse previsti nel bilancio di previsione del Comune; la Giunta, nei limiti delle proprie competenze, definisce per ogni Peg: obiettivi, modalità e tempi di attuazione, risorse economiche, umane, strumentali e forme di controllo; i Peg sono attribuiti nei modi e tempi di legge a responsabili definiti responsabili di gestione.
Sono consapevole che contrariamente alle apparenze non è facile parlare dei rapporti tra sport ed evoluzione della realtà sociale, ma sono altresì convinto che è necessario cominciare, nello specifico campo della gestione dell’impiantistica sportiva, ad individuare un metodo di approccio che prevede modalità e strumenti collaudati in grado di garantire uno sviluppo equilibrato, moderno e completo.
Resto a disposizione per dare, come sempre, il contributo dell’Istituzione che rappresento a livello territoriale, anche con il coinvolgimento di uomini e mezzi di provata professionalità e competenza del C.O.N.I. e della F.I.N. (e questa città ne esprime diversi: Dott. Massimo Cozzi, Avv. Pier Salvatore Maluccio, ecc…) nella convinzione che di solito, essendo tutti propensi a considerare lo Sport come argomento facile, non si è abituati, non avendone il più delle volte conoscenza e competenza, a riflessioni di un certo spessore.
Pierluigi Risi – Fiduciario Coni Civitavecchia