CIVITAVECCHIA – Doveva essere la giornata che avrebbe rilanciato le speranze di salvezza rossocelesti; il terzo turno di andata della seconda fase del campionato di A1 si è invece tramutato in un quasi definitivo verdetto di condanna alla retrocessione per la Snc Enel. I ragazzi di Pagliarini sono infatti usciti battuti dalla vasca di Catania per 10-6 (3-1, 4-1, 1-1 e 2-3 i parziali) ma la vera mazzata è arrivata da Salerno, dove il Camogli si è imposto sui campani per 10-7 volando a più otto dai civitavecchiesi. In pratica, con altre sei partite da disputare, solo la matematica non condanna ancora la Snc, che per salvarsi deve sperare di vincere i due scontri diretti col Camogli e battere il Catania in casa nella partita di ritorno (dando per scontata la sconfitta nei due match con la Florentia ed in quello col Posillipo); sempre sperando al contempo che i liguri non vadano più a punti da qui alla fine della seconda fase. Cosa alquanto improbabile; tanto più che la prossima sfida che attende i rossocelesti è proprio la trasferta in quel di Camogli, che potrebbe ufficializzare, in caso di ko, la retrocessione dell’Enel in A2. E considerando il morale sotto i tacchi della truppa civitavecchiese appare difficile immaginare un exploit in quel di Liguria, tanto più che lontano da vasca amica Antonino e compagni quest’anno non sono riusciti a racimolare nemmeno un punto.

Tornando al match di ieri non c’è molto da commentare. Il risultato è stato subito compromesso dopo il primo quarto, terminato 3-1 in favore dei siciliani; ancora peggio nel secondo tempo, con un break catanese di 4-1 ed un parziale di 7-2 all’intervallo lungo. Svogliati e demotivati i civitavecchiesi hanno dato l’idea di non credere più alla salvezza e di non essere nemmeno disposti più di tanto a lottare. Anche se, per onorare la calottina rossoceleste e gli impagabili tifosi che probabilmente dovranno sopportare la delusione di una nuova discesa in A2, lottare fino all’ultima sirena deve essere un imperativo per tutti i giocatori. Per i processi e le autocritiche, ci sarà tempo.

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