Rugby
set 4th, 2006 | By admin | Category: Sport di Squadra Se il simbolo del rugby sono gli All Blacks (la squadra nazionale neozelandese), è indubbio che il simbolo degli All Blacks è l’haka
L’haka dagli All Blacks:
<<Ka mate! Ka mate! Ka Ora! Ka Ora!
Ka mate! Ka mate! Ka Ora! Ka Ora!
Tenei te tangata puhuru huru
Nana nei i tiki mai
Whakawhiti te ra
A upa…ne! A upa…ne!
A upane kaupane whiti te ra!
Hi!!!>>
Le parole della Ka Mate, “La Haka”, non hanno una connessione col rugby, dato che sono state composte per tutt’altra ragione, quindi, nel caso degli All Blacks, la “libera” traduzione della sfida della haka può essere così scritta:
“Noi siamo gli All Blacks, del popolo della Nuova Zelanda.”
“Qui siamo a sfidarvi.”
“Vi onoreremo giocando al limite”
“Fino a che i nostri cuori e le nostre forze si impongano su di voi.”
“Sarà molto difficile batterci.”
“Whiti te ra! Hi!”
Storia
Il rugby è nato per caso. Nel 1823 un certo William Ellis, uno studente del College di Rugby, cittadina dell’Inghilterra, stava partecipando ad una partita di calcio interclasse. A quel tempo le regole permettevano l’avanzamento della palla solo calciandola, escludendo l’uso delle mani. Ellis, mortificato dal fatto di non saper calciare questa palla, la prese proprio con le mani e la portò a fine campo. Naturalmente il suo capitano si scusò per questo strappo all’etichetta con gli altri giocatori, ma senza motivo: questi ultimi compresero che calciare o correre con la palla poteva aggiungere pepe alla competizione. Quando la cosa venne discussa, si cominciò ad usare la locuzione “così giocano a Rugby”, finalmente cambiata in seguito con “il gioco del Rugby”. Fu deciso di sperimentarlo e fu deciso altresì di introdurre la regola per la quale un giocatore potesse correre con la palla tra le mani se l’avesse presa al volo o al primo rimbalzo. I giocatori che provarono il neonato sport lo apprezzarono subito.
Nella terra del rugby per eccellenza, la Nuova Zelanda, il rugby venne introdotto nel 1870, ma già 18 anni dopo i maori erano pronti alla prima strepitosa tournée nelle isole anglossassoni: 33 vittorie su altrettanti incontri.
Nel 1987 fu istituita la Coppa del Mondo che si disputa ogni quattro anni .Lo scopo del gioco è quello di conquistare la palla ovale e portarla, esclusivamente con le mani, nell’area di meta avversaria, oppure calciarla direttamente nella porta avversaria. La porta è a forma di H, composta da due pali fissati verticalmente e uniti da una traversa. Il campo da gioco (lungo da un minimo di 95 a un massimo di 100 m. e largo da 65 a 68 m.) è delimitato dalle linee di meta e da quelle di touch (le linee laterali). A 22 metri dalle linee di meta, sono tracciate le linee dei 22 metri; da dietro queste linee viene calciato il pallone dopo che è uscito dal fondo.
Le linee tratteggiate indicano la distanza di m. 10 dalla linea di metà campo, e di m. 5 dalle linee d’uscita laterale e vengono utilizzate per definire la distanza che il pallone deve percorrere rispettivamente quando il gioco inizia o riprende al centro del campo, e quando avviene una rimessa laterale.
Ad ogni partita, che è divisa due tempi da 40 minuti, assistono 2 giudici di linea e un arbitro; le due squadre, composte da un numero variabile di giocatori, danno il nome alla tipologia di gioco, come nel rugby a 13 o nel rugby a 7 (altre formule di gioco sono il Rugby a 10, il Touch rugby e il Beach rugby). Nella versione più diffusa, ogni squadra si compone di 15 giocatori in campo e 7 riserve.
Il rugby è uno sport di forza; ogni giocatore, infatti, cerca di ostacolare la corsa dell’avversario verso la meta nella quale deve segnare il punto. E’ assimilabile per molti versi al football americano, ma differisce per la mancanza di ampie protezioni (caschi o imbottiture). Ogni azione è comunque disciplinata dal rispetto delle regole di gioco e non si perde mai il senso di squadra.
Il regolamento comporta che i passaggi della palla avvengano con i piedi o con le mani. Il pallone può essere calciato in avanti e recuperato solo dai giocatori che si trovavano dietro la linea della palla al momento del calcio, mentre i giocatori che si trovavano davanti alla palla, devono essere sorpassati dai propri compagni per essere di nuovo in gioco. Il giocatore in possesso del pallone può eseguire lanci di mano all’indietro ad un compagno che avanza, in tal modo la squadra procede fino alla meta in modo compatto.
L’avversario può placcare, ossia ostacolare e mettere a terra, il giocatore in possesso della palla, costringendolo ad effettuare un passaggio.
Il giocatore che compie un’infrazione su un avversario può essere ammonito ma il gioco non si ferma, l’arbitro non fischia fin quando non si è conclusa l’azione di gioco a favore della squadra messa in difficoltà dall’azione scorretta. Così, il gioco è reso più continuo, senza interruzioni per le infrazioni e l’arbitro può farlo riprendere a favore di una squadra, per esempio, decretando la formazione di una mischia di 6 giocatori, legati tra loro con le mani sulle spalle dell’avversario opposto, al fine di rimettere in gioco la palla.