L’uomo, il mare e l’ambiente… indissolubile connubio organizzato dall’Associazione Surf Casting, dall’Emporio della Pesca in collaborazione con la FIPSAS
ago 10th, 2006 | By admin | Category: Eventi, Vivere lo SportCIVITAVECCHIA – Giunge all’edizione 2006 la manifestazione “L’uomo, il mare, l’ambiente”, voluta dal delegato CONI Pierluigi Risi ed organizzata dall’Associazione Surf Casting, dall’Emporio della Pesca in collaborazione con la FIPSAS ( Federazione Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) nonché con il prezioso contributo della Compagnia Portuale e del Comune di Civitavecchia. Presenti all’interessante incontro di presentazione, svoltosi questa mattina in Comune presso la Sala Conferenze “Cutuli”, il Sindaco Gino Saladini, l’Assessore alle Politiche Ambientali Diego Michelli, l’onorevole Enrico Luciani, il citato Pierluigi Risi, Andrea Pierfederici (Presidente Ass. Surf Casting) e Fabio Antonini (Campione del Mondo di Pesca in apnea). Tutti gli interventi hanno teso principalmente a sottolineare l’esigenza di tenere in debita considerazione l’ambiente marino, rispettandolo pienamente ed adoperandosi con tutti i mezzi a disposizione per salvaguardarlo, anche nel praticare lo sport. Mezzi facilmente riscontrabili nell’esperienza di ciascuno degli intervenuti all’incontro non solo nella semplice passione per la pesca nelle sue molteplici espressioni, ma anche nei propri precipui ambiti di competenza Basti pensare all’attività ormai trentennale di Fabio Antonini e agli altri progetti cui è legato il nome di Pierluigi Risi, come “Palestra a cielo aperto” che, dopo l’edizione di quest’anno incentrata sul recupero e la tutela della Frasca, per il 2007 cercherà di incanalare l’attenzione dell’opinione pubblica su Zampa d’Agnello. Ed anche il neo Assessore Michelli, che ha voluto trattenersi a lungo per rispondere alle domande degli organizzatori, della stampa e del pubblico presente, si è detto disponibile ad andare incontro, per quanto possibile, alle lecite esigenze di ognuno. Uno dei problemi evidenziati, oltre a quello atavico dei finanziamenti, è stata l’effettiva impossibilità da parte delle Associazioni di accedere ad alcune banchine del Porto per accompagnare gli iscritti, che rappresentano ben il 15 % del circuito laziale, a pescare per dichiarati motivi di sicurezza anche al di fuori delle cosiddette “zone lavorative”. Con un Porto “off limits” per l’ingresso di navi militari, da crociera e quant’altro, le Associazioni vivono la paradossale situazione di non poter accedere al mare a partire dall’altezza del Marangone fino ad arrivare a S.Agostino, che gia’ non rientra pù’ nella nostra giurisdizione. Tra l’altro, ad oggi i permessi sono ancora bloccati, col rischio che i tre memorial “Zampolini”, “Cibbelli” e “Massarelli” nei quali è suddivisa l’intera manifestazione, non si possano svolgere regolarmente. Inoltre l’ambiente marino versa in una situazione di pericolo a causa della torbidita’ delle acque, della crescente moria delle poseidonie e della fogna a cielo aperto che giornalmente riversa putrescenti liquami sboccando proprio sotto il punto dove attracca la nave della Tirrenia proveniente da Olbia, come un vergognoso biglietto da visita. Ed urge anche una bonifica dei fossi. Pierfederici ed Antonini sul finire hanno fatto sostanzialmente queste precise richieste: che vengano assegnate alle Associazioni, in gestione o in usufrutto, alcune banchine in spazi competenti che diano la possibilità di effettuare la pesca subacquea, ora al palo per un divieto di balneazione che interessa l’intero tratto che va dal Porticciolo fin sotto TVN; che si istituisca una tessera, con tanto di regolare assicurazione, per poter accedere alle banchine suddette.
Il tutto per far sì che i civitavecchiesi tornino a riappropriarsi in sicurezza della porzione di Porto che appartiene loro, avendo al contempo cura dell’ambiente e dell’eco-sistema marino che pretendono un rispetto assoluto. E al tal proposito, è stato fatto anche un preciso invito a cercare di debellare anzitempo il pericolo della costruzione di grandi parchi marini che si estendono fino a 20 mila miglia di costa con l’unico risultato di depauperare in modo quasi irreversibile l’intero habitat sottomarino. Proposti in tal senso più opportuni “mini” parchi marini di sole 2 miglia, da creare avanzando di volta in volta su tutto il tratto costiero e dando cosi’ la possibilità all’ambiente marino di rigenerarsi e ripopolarsi.