Lo Sport nel mondo greco
ago 10th, 2006 | By admin | Category: History Sport Presso i Greci il momento sportivo era parte essenziale dell’educazione. Tuttavia il termine sport, inteso come attività psichica praticata per il gioco o la competizione, non esisteva nel vocabolario greco. Il termine sport compare per la prima volta in Inghilterra verso la fine del XV° sec. E proviene dal termine francese disport , che a sua volta deriva dal termine antico desport che significa ricreazione, divertimento. Durante i secoli XVII e XVIII gli Inglesi realizzarono delle innovazioni nel mondo sportivo e ricorsero al termine sport per distinguerle.
I Greci per designare le loro attività usavano i termini gymnastique (da gymnos, nudo) perché gli atleti si confrontavano nudi, oppure agon (concorso, lotta, emulazione) o athlon (sforzo, lotta) o ancora athlos (combattimento, exploit) da cui gli aggettivi “agonistico” e “atletico”. Perché per i Greci il momento sportivo non era del tipo ludico, ma si associava alla formazione del carattere dei giovani, futuri cittadini cui spettava il dovere di condurre bene gli affari delle loro città e difenderle in caso di pericolo. L’ideale atletico era quindi nell’emulazione e nello sforzo per essere riconosciuto il migliore di tutti. Per conseguenza la semplice partecipazione ad un concorso non aveva alcun senso per gli atleti, ma contava solo la vittoria. E di conseguenza nel podio non esisteva né il secondo né il terzo posto. Anche lo spirito di squadra mancava e la partecipazione alla competizione era strettamente individuale.
La loro importanza era tale che gli anni cominciarono a contarsi a partire dalle Olimpiadi. In questo modo il 776 a.c. era chiamato il 1° anno dei primi giochi olimpici; il 775 a.c. 2° anno dopo i primi giochi olimpici; 774 a.c. 3° anno dopo i primi giochi olimpici; 773 a.c. 4° anno dopo i primi giochi olimpici; 772 a.c. 1° anno dei secondi giochi olimpici e così via.
I giochi dell’antica Grecia sono classificati dagli storici in due gruppi: i Giochi Panellenici ed i Giochi Panatenaici.
Giochi Panellenici , a loro volta, si distinguono in:
- OLIMPICI che si sviluppavano ad Olimpia in onore di Zeus. Erano i giochi più antichi e più prestigiosi e la prima organizzazione risale al 776 a .C. Premio per la vittoria una corona di olivo selvaggio
- PITICI o DELFICI che si svolgevano a Delfi, in onore di Apollo ed erano i più prestigiosi dopo quelli di Olimpia. Cominciavano sempre con un concorso musicale e la prima celebrazione risale al VII sec. a. C. Premio per la vittoria una corona di alloro.
- NEMEI che si tenevano a Nemè in onore di Zeus ogni due anni con prima organizzazione ufficiale nel 573 a .C. e con premio per la vittoria una corona di foglie di sedano.
- ISTMICI che venivano organizzati ogni due anni ad Istmo in onore di Poseidon e dell’eroe Mélicerte con prima organizzazione ufficiale nel 582 a .C. e con premio per la vittoria una corona di pino
I Giochi Panatenaici facevano invece parte delle grandi Panatenee, le feste ateniesi più importanti che venivano realizzate ogni quattro anni in onore di Atena. Non furono mai elevate al rango di giochi Panellenici ma non erano meno prestigiosi grazie al valore dei loro premi che consistevano in oggetti d’oro ed argento per i vincitori del concorso musicale, scudi ed olio di oliva per i vincitori dei concorsi ginnici ed ippici.Presero la loro forma organizzativa definitiva a partire dal 566 a .C.
Il premio per questi giochi era solo simbolico, costituito da un ramoscello intrecciato a mo di corona, con il quale si cingeva il vincitore.
La vittoria aveva un enorme valore per l’atleta che, tornato a casa, era trattato da eroe e poteva rivestire importanti cariche nella vita sociale della città Stato di appartenenza.I giochi minori erano chiamati EREI (dedicati ad Era, la moglie di Zeus). Erano giochi femminili, dedicati alle giovani che, con essi, dimostravano di essere mature e pronte al matrimonio. Avevano significato rituale e si svolgevano con una corsa sulla distanza di circa 145/160 metri.
In tutte le gare, in ogni caso, non c’era il concetto di record: si vinceva e basta ed ogni olimpiade faceva testo a se stessa. Anche perché, molti risultati, non potevano essere misurati per un confronto con le successive gare.