Lettera ai “rivali” della pallavolo per i primi 50 anni di vita. Stefano Cervarelli
apr 17th, 2014 | By coni | Category: Vivere lo SportCivitavecchia 16 Aprile 2014
Al mondo della pallavolo, che
taglia il traguardo dei primi 50
anni di vita, gli auguri più
sinceri e rallegramenti per i
risultati raggiunti da parte di
un abitante di un altro mondo:
quello del basket.
Un mondo così vicino, tanto da dividere lo stesso campo, lo stesso “territorio”, calpestare la stessa superficie, respirare la stessa aria dei palazzetti ma, nello stesso tempo, un mondo distante dal vostro e che attualmente si trova nell’ombra di una prolungata …. eclissi solare.
Ho vissuto una parte della mia vita sotto i canestri, prima come giocatore, poi come allenatore, iniziando a praticare basket (che comunque rimane lo sport più bello del mondo) nel 1963 e questo mi ha dato la possibilità di starvi vicino ed assistere alla vostra genesi.
Abbiamo mosso i primi passi insieme, voi come società ed io come giovane giocatore della Cestistica.
Dividevamo lo stesso campo, il mitico ”Pincio”, spartivamo lo stesso spogliatoio e tutti dovevamo affrontare l’ira del custode “er sor” Elio: lo ricordate? No!? Eh.. noi del basket abbiamo la memoria più lunga……..!
Ci incontravamo nei cambi di “ turno” quando una squadra finiva l’allenamento e l’altra iniziava.
Mi ricordo che sembravate come formiche operose: ognuno aveva il suo compito.
Chi prendeva i pali, chi trasportava la rete, chi trascinava sul campo i pesanti blocchi dove infilare i pali, chi allacciava i tiranti, c’era una trepidazione ……… nel sistemare il campo che già da sola testimoniava la vostra passione, il vostro amore per la pallavolo ( o forse dovrei dire volley? ).
Quel vostro stare insieme, collaborare, fare gruppo mi dava l’idea di una famiglia che si ritrova la sera intorno al tavolo quando ognuno contribuisce ad imbandire la tavola.
L’altro giorno alla conferenza stampa di presentazione dell’avvenimento, vi guardavo: un po’ più grandi, un po’ meno agili certo, ma solo nel fisico, lo spirito che trapelava era quello di allora, di un gruppo che si ritrova ancora bene a stare insieme e dove da buoni amici non mancano le punzecchiature.
Per tornare all’inizio della genesi, ricordo anche quella che doveva essere stata la prima squadra, dove giocava Tiberi, Maruccio, Romiti, Simeoni (a giustificazione per quelli che non ricordo, devo dire che questi sono rimasti impressi nella mia mente perchè con loro ebbi poi l’occasione di instaurare un rapporto di amicizia), così com’è stato poi in seguito anche con altri vostri giocatori.
Prima di avviarmi ad una …. sorprendente conclusione, voglio chiedervi un favore.
Spiegate alle nuove generazioni, cresciute nei comodi palazzetti, come si faceva a giocare in uno spazio angusto come quello della vecchia palestra comunale. Eh sì, perché a volte, per condizioni climatiche avverse, vi allenavate lì, in quel piccolo locale, senza spazi né laterali né di fondo, con la rete appesa ai ganci al muro e con i palloni che a volte sbattevano contro il soffitto: proprio passione allo stato puro!!
Noi comunque non eravamo da meno, ci allenavamo all’aperto, a volte imbottendoci contro la tramontana ed a volte zigzagando tra le pozzanghere.
Ed eccoci alla conclusione ….. sorprendente.
Sono un uomo proveniente dal mondo del basket, la pallavolo (rieccoci: si dice volley, Stefano) devo essere sincero non mi entusiasmava ed è forse per questo che il vostro sport nei miei confronti s’é vendicato portando la sua presenza ogni giorno nella mia casa: la pallavolo (la chiamo così, basta!) mi ha dato …….. la moglie!!
Sì amici, mia moglie viene dal vostro mondo. Giocava a pallavolo nella PGS Sprint, allenata prima da Gianfranco Rosati e poi da Valerio Premoli, mentre sua sorella giocava a basket ed io cominciavo ad allenare la PGS Sprint Basket.
Mia moglie, chissà, forse per spirito protettivo nei confronti della sorella o per curiosità, vedendo un nuovo allenatore, ha cominciato ad avvicinarsi a quest’altro mondo ed …. avvicinati oggi, ….. avvicinati domani, ha scoperto poi che come “alieno” non ero tanto male e così …… Però non sono il solo ad essere stato protagonista dell’avvicinamento dei due mondi,…. domandatelo al vostro presidente.
A proposito, c’è mia moglie, Anna, che vuole dirvi qualcosa:
“tanti e tanti auguri ai vecchi ed ai giovani giocatori ed un caro saluto alle mie compagne di squadra, che ricordo con affetto”.
Stefano Cervarelli