Fiona May “butta la luna”
dic 23rd, 2006 | By admin | Category: Vivere lo Sport ROMA – Saltare, giocare ma anche ballare, è sempre lei: Fiona. E parafrasare le sue parole nello spot di una famosissima merendina, non basta a parlarne appieno ma a far capire molto di lei. Cinque medaglie d’oro, quattro d’argento, 2 di bronzo tra le quali due ai Mondiali e un argento alle Olimpiadi. Questo, ma non solo, ha egregiamente contribuito a fare di Fiona May, campionessa di salto in lungo, un vero e proprio mito tra i tifosi italiani. Britannica di origini giamaicane, Fiona ha acquisito la cittadinanza italiana grazie al grande amore che l’ha legata e portata in sposa all’azzurro Gianni Iapichino (anch’egli saltatore, ma con l’asta, ed a lungo anche suo allenatore). Il frutto più bello di quest’unione è stata la loro bambina, Larissa. E mentre era sul punto di lasciare l’attività agonistica eccola ricevere la telefonata del regista Vittorio Sindoni che le proponeva il ruolo da protagonista nella serie di Rai Fiction “Butta la Luna”(ispirato all’omonimo romanzo di Maria Venturi, prima puntata in onda ieri in prima serata su Rai 1). E dopo le pedane di tutto il mondo, la pubblicità ed il ballo in TV (“Ballando con le Stelle”, dove sta andando alla grande sia dal punto di vista tecnico che del gradimento), arriva una nuova sfida da affrontare. Una sfida nella quale, ma lo era stato anche per le altre, abbiamo visto Fiona dare il meglio di se, confidando nella grande determinazione e il fermo rigore, naturalmente insiti nel suo essere comunque ancora (e forse per sempre) un’atleta. Così ha superato le difficoltà legate alla lingua, leggendo libri a voce alta, prendendo lezioni di dizione nonché ripetendo e studiando le battute.di tante altre fiction. Allenandosi bene, insomma, e mettendocela tutta sempre e comunque. E nel film (delle previste otto puntate la prossima andrà in onda domani) si nota eccome. Lo stesso Sindoni riporta che la May, prima di girare una scena è concentrata e silenziosa, proprio come tante volte l’abbiamo vista prima di scendere in pedana o di ballare nel famoso programma condotto da Milly Carlucci, in onda sulla stessa rete “ammiraglia”. Poi una volta davanti alla macchina da presa tira fuori la sua incredibile e proverbiale grinta muovendosi sul set, coerentemente, come una gazzella. Anche durante le riprese Fiona May ha saputo trasmettere il suo essere diretta, tosta ma pur sempre allegra, riuscendo persino a tener testa ad attori collaudati (tra gli altri Regina Bianchi, Chiara Conti, Nino Frassica e Toni Garrani) e meritandosi l’applauso dell’intera troupe. E si dice sappia perfino piangere senza l’aiuto della glicerina. Ma la cosa più importate, crediamo, è che Fiona sia stata scelta come la protagonista, nel ruolo di Alyssa, di una fiction sull’immigrazione e l’integrazione razziale nel nostro Paese che racconta venti anni di vicende a partire dagli anni ’80, molto diversi dagli attuali (anche se questi non proprio rosei). E nella fiction sembra si scandaglino, una ad una, tutte quelle difficoltà di integrazione che può incontrare, a causa di pregiudizi e razzismo, una donna sola immigrata con una figlia, in una odissea sentimentale ed umana, oltre che sociale. Cosa che lascia immergere la storia, comunque commovente e appassionata, anche nella nostra Italia contemporanea. Ed è la stessa Fiona May a ricordarci di quanto in Italia siamo ancora indietro e di come prima o poi dovremo fare i conti con questo fenomeno, cercando insieme di superare la grande paura per i “diversi” ed accettando chi appartiene a culture “diverse”, senza sciocchi pregiudizi legati al colore della pelle, al tipo di religione o ad altro. Non per niente, in quello che definisce il suo piccolo, è stata proprio lei a fare una sorta di “rivoluzione” nello sport azzurro, essendo la prima donna di colore in assoluto ad aver indossato la maglia dell’Italia. Allora ecco che “Butta la luna” non può che essere uno specchio abbastanza fedele di quello che un qualsiasi immigrato può trovare arrivando da noi e proiettarsi con fiducia verso gli auspicabili picchi di share. A Fiona May va dato il merito di essere stata onesta e credibile, nello sport come nella vita, e di aver percepito, a differenza di tanti altri che proprio dallo sport sono passati ad interpretare sciocchi reality, come la sua immagine (e in questo caso anche il suo cuore) possano essere di fondamentale aiuto ad una giusta causa. Ma lei, come ben sappiamo, non è prima neanche a questo, avendoci già insegnato in altre tantissime occasioni come “la vita non è mai facile, ma è bellissima”
06/12/2006
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