CONI Lazio. Intervista al Presidente Riccardo Viola: dialogo, condivisione, progettazione e …
apr 30th, 2013 | By admin | Category: Vivere lo Sport Intervista al Presidente del Coni Regionale del Lazio Riccardo Viola 2013
Il Presidente Riccardo Viola
Dott. Viola è stato eletto alla presidenza del Coni Regionale del Lazio, quali sono i suoi obiettivi e le sue proposte per lo sport laziale?
Sono quelle contenute nel mio programma e illustrate al mondo dello sport del Lazio proprio in occasione della recente tornata elettorale. Per quanto riguarda le proposte, queste si possono concentrare in un lavoro suddiviso in tre fasi: il primo momento non può che essere quello del dialogo,sia con la ” base” che con le istituzioni; il passo successivo riguarda la condivisione di quelle che possono essere definite le problematiche da affrontare.
Solo una volta chiariti i punti sui quali va concentrato il nostro impegno, si può passare all’ultima fase, quella della progettazione e della realizzazione di una ricetta che offra spunti reali per migliorare le condizioni di chi fa sport e di agevolare chi pensa di farlo.
Tra gli obiettivi del Coni Lazio, il primo sarà di favorire la pratica sportiva in tutte le sue forme, nel rispetto della dignità e del valore delle persone che lo praticano, indipendentemente dalle loro abilità.
La sinergia tra lei e il Comitato Regionale Lazio del CIP potrà senz’altro contribuire allo sviluppo e alla promozione dello sport Paralimpico. Quali sono, a suo avviso, i primi passi che CONI e CIP dovranno compiere insieme?
La strada individuata dal Coni e dal CIP in questo senso è quella destinata a far confluire il Comitato Paralimpico nella grande casa comune dello sport.
Niente più distinzioni o classificazioni di sorta, perché le motivazioni che spingono un atleta a intraprendere la carriera sportiva sono straordinariamente simili e accomunano normodotati e diversamente abili.
Si tratta di un lavoro a 360 gradi, che abbraccia prima di tutto società e scuola, dove si formano le menti dei nostri giovani.
E se ci viene richiesto l’impegno per facilitare l’accesso allo sport per tutti i cittadini, a maggior ragione questo deve essere garantito prima di tutto alla categorie di cittadini meno fortunate, quelle che ogni giorno affrontano difficoltà sconosciute ad altri.
Per questo motivo ritengo che un ruolo chiave nella nostra squadra sarà quello ricoperto dal presidente regionale del CIP Pasquale Barone.
Come è stato il suo primo approccio al mondo della disabilità sportiva?
Cosa può dare, secondo lei, oggi lo sport alla nostra società?
Da presidente del Coni Roma ho avuto modo di confrontarmi spesso con lo sport legato alla disabilità.
E ogni singola volta che questo è successo, posso affermare di avere imparato qualcosa di nuovo, qualcosa che, fino a quel momento, non avrei neanche immaginato.
Si può definire un arricchimento,ma si tratta soltanto di riuscire a guardare oltre i soliti schemi o luoghi comuni.
Tra i testimonial che ci hanno accompagnato in sette edizioni dei “Valori nello Sport”,manifestazione che ha visto tanti campioni dello sport incontrare gli studenti delle scuole medie di Roma e Provincia, gli incontri con Clara Podda, Laura Coccia e Carlo Di Giusto, sono stati tra quelli seguiti con più attenzione dai ragazzi.
Non credo si tratti di semplice curiosità, ma della capacità di trasmettere emozioni.
Qualcosa che non conosce barriere, architettoniche o mentali, e che abbiamo potuto apprezzare tutti anche in occasione delle Paralimpiadi londinesi.
Il largo consenso ricevuto da Gianluca Cacciamano della FINP (il più votato tra gli atleti nel Consiglio regionale del Coni Lazio, ndr) e l’elezione nella Giunta del Comitato di Felice Pulici, con la sua pluriennale esperienza nella Federazione Sport Silenziosi,sono il segnale del cambiamento in atto e personale motivo
di orgoglio.
La situazione economica del nostro paese ha contribuito a un’ingente taglio dei fondi dedicati al mondo dello sport per persone disabili, come pensa possa avviarsi un’inversione di questa tendenza?
La contrazione delle risorse affligge il mondo dello sport già da un po’di anni, forse anche prima che questa si abbattesse con tutta la sua forza su vasti strati della nostra società.
Certo, togliere allo sport sembra facile e indolore, ma più volte è stato evidenziato da ricerche autorevoli come, investire sullo sport, può rappresentare invece un risparmio in termini di prevenzione e salute, soprattutto in una società che va verso un progressivo invecchiamento.
Che ci possa essere in futuro un’inversione di questa tendenza,sia perle persone “normali” che per quelle con disabilità, ce lo auguriamo tutti, e comunque nel frattempo cerchiamo di fare bene con le risorse
disponibili, per quante poche siano. Facciamo in modo che se si debba “tagliare”, non lo si faccia in maniera lineare e approssimativa, ma mirata e obiettiva.
Solo cosi riusciremo a superare questa fase, in attesa che un finanziamento adeguato e sicuro possa garantire allo sport italiano tutto e ai nostri giovani un futuro sereno.