CICLISMO. Civitavecchiese 1967 Cycling Team F.lli Petito e Pasqualino Monti, presidente dell’autorità portuale di Civitavecchia
feb 16th, 2015 | By coni | Category: News dalle società, Primo pianoSquadra Ciclistica nata nel 2012 dalla fusione della gloriosa Civitavecchiese 1967 con il Club fondato dai campioni di ciclismo Roberto e Giuseppe Petito
Il presidente Carraffa consegna la
maglia ufficiale 2015 della
Civitavecchiese a Pasqualino Monti,
presidente dell’autorità portuale di
Civitavecchia Fiumicino e Gaeta!
Onorati di avere il suo patrocinio!
Affiliazione n° 11A2981 FCI
Presidente Patrizio Carraffa
Vice presidente Sergio Serpente
Direttivo
Italo Maes
Carlo Rondoni
Luciano Iantosca
Luciano Pasquini
Riccardo Capolonghi
Antoni Fiorentini
Marco Marri
Sergio Osimo
Direttori Sportivi Roberto Petito
Fabio Bordacchini
Direttore Generale Giuseppe Petito
civitavecchiese.pet@tiscali.it
A Civitavecchia si pedala in tandem; da pochi giorni è nata infatti una nuova società ciclistica che unisce lo gloriosa tradizione della Civitavecchiese con l’entusiasmo e la professionalità di Pino e Roberto Petito. Ecco quindi l’ASD Civitavecchiese Fratelli Petito che da subito promette un’importante attività di base e cicloamatoriale, di assoluto spessore in tutto il Centro Italia: “Abbiamo unito la Civtavecchiese ed il Club F.lli Petito – ha spiegato Pino Petito – ma era naturale che avvenisse questa fusione. Nella Civitavecchiese hanno iniziato a pedalare molti ragazzi della città e del comprensorio dell’Alto Lazio. Sono migliaia i giovani tesserati dall’anno della sua fondazione, 1967 fino ai giorni nostri. Molti dirigenti importanti si sono avvicendati alle redini della società ciclistica che hanno contribuito a raccogliere i frutti di tanta passione senza mai alcun ritorno se non le soddisfazioni di aver creato corridori prima e uomini poi. Mi riferisco a Gradinoro Lini, Mario Valle, il presidente che più è rimasto nei cuori di tutti noi, Francesco Rosati, Umberto De Angelis per finire con Fabrizio Ciccaglioni, Sono stati dirigenti sostenuti da una passione maturata fin dai tempi del dopo guerra, attività che hanno permesso alla Civitavecchiese di essere una società laziale conosciuta in Italia dai tempi di Massimo Di Luca, a Giovanni Del Mastro per finire con i fratelli Giuseppe e Roberto Petito, con la parentesi di Stefano Colagè, ciclisti che hanno vissuto decadi nel mondo professionistico. Sarebbe troppo lungo l’elenco degli atleti che hanno portato successi a ripetizione negli anni 70-80-90-e 2000. Però preme ricordare uomini come Roberto Di Luca, Rodolfo Tarallo, Rodolfo Tranquilli, Marcello Giancaterini, Renzo Ravaioli, Alberto Crisostomi, Franco Castaldo, Angelo Ciccaglioni, Umberto Bramucci, Sergio Trombetta, Mario Paoletti, Luigi Bonamano, Ettore Cordelli e tanti altri ancora senza contare i soci sostenitori che hanno sacrificato le proprie ambizioni e le famiglie per seguire da tifosi le gesta degli atleti nerazzurri. Personaggi come il mitico Boccetta, il Meco, il famoso Moro, Aldo il calzolaio, Vincenzo Parisi, Jino, Pasqualino,Mauro Conti, tutta la famiglia Maccarini, i Cioccatoni, i ciclisti Scaccia e Belloni, il motore e l’anima della Civitavecchiese. Ora, purtroppo, i giovani hanno poca voglia di dedicarsi al ciclismo e i genitori sono attratti da altre discipline a loro dire più sicure. Cosicchè negli ultimi tempi la Civitavecchiese ha sofferto un po’, tanto che, a fine 2011, è stata costretta a prendersi una pausa. Così, dalle ceneri della Civitavecchiese gestita dal coriaceo Fabio Bordacchini e il Club F.lli Petito è nata l’idea di ripartire sotto una sola bandiera. Senza stravolgere tante cose, siamo tornati volentieri tutti nella sede storica di Viale Guido Baccelli con la denominazione “ASD Civitavecchiese F.lli Petito” con l’intento di rilanciareil ciclismo agonistico oltre a quello amatoriale con 2 team della categoria Juniores ed Allievi. La speranza è che questa sia una ripartenza ed un volano per il ritorno di interesse verso una disciplina che, oltre il fatto agonistico, propone tanti argomenti da poter trattare e sviluppare”
Roma, 7 dicembre 2012
Giuseppe Petito