CALCIO Primavera. Roma campione d’Italia: batte la Juventus ai rigori
giu 7th, 2016 | By coni | Category: Personaggi Sportivi, Primo pianoNello scudetto c’è anche un pezzo di Civitavecchia: Il portiere civitavecchiese Andrea Romagnoli. http://www.gazzetta.it/ - di Francesco Oddi.
04 GIUGNO 2016 - REGGIO EMILIA
Il fotomontaggio celebrativo realizzato dalla Roma per la vittoria dello scudetto
Quello che da tre anni non riesce alla Roma prima squadra, è riuscito alla Primavera, davanti a Spalletti, Baldissoni e Bruno Conti: vincere lo scudetto, superando la Juventus. Terzo titolo nella categoria per Alberto De Rossi, il tecnico più longevo: ci allena dal 2003-04, ovvero da quando se andò definitivamente il figlio Daniele, promosso in prima squadra da Capello. Aveva già trionfato con Okaka, Rosi, Corvia e Scurto nel 2005 a Lecce, e nel 2011 a Pistoia con Florenzi capitano, stavolta deve affidarsi ai rigori a oltranza, come nella semifinale contro l’Inter.
Allora il portiere giallorosso Crisanto ne aveva parato uno, stavolta sale a due, all’argentino ex Boca Vadalà, quello scambiato con Tevez, e al bomber Favilli, che Allegri aveva fatto esordire in serie A, forse il miglior giocatore della squadra di Fabio Grosso, uno che invece a rigori aveva ben altri ricordi. Finisce 7-6, l’ultimo lo trasforma Grossi, centrocampista centrale reinventato difensore, che sarà titolare l’anno prossimo, ma anche quest’anno quando c’è da tirare un rigore si trova sempre in campo.
AVVIO GIALLOROSSO — Il tecnico bianconero conferma il 4-3-1-2 delle ultime uscite, con Kastanos a fare da guastatore tra le linee, De Rossi al posto di Tumminello schiera Ndoj: squadra corta, albero di Natale con Ponce a fare il puntale, nel primo quarto d’ora la Juve fatica molto a prendere le misure dei giallorossi. In particolare Romagna, il capitano: prima si fa togliere palla da Di Livio, poi manca l’intervento di testa su cross da destra, nel primo caso è bravissimo a recuperare fermando il romanista che dopo aver saltato Blanco Moreno si preparava al tiro, nel secondo ringrazia la freddezza del compagno di nazionale Audero, che neutralizza il destro di Ponce.
ECCO LA JUVE — Segue fase senza grandi occasioni, in cui la Juventus riprende il controllo della gara, per farsi vedere tra la mezz’ora e l’intervallo: il terzino destro Lirola prima impegna Crisanto coi piedi, lanciato da Macek, poi viene toccato da Di Livio, in area. Contatto lieve, tra le gambe in corsa: la volontarietà non c’è, il danno procurato sì: l’arbitro indica il dischetto, il cipriota Kastanos – già in nazionale maggiore – incrocia di potenza, Crisanto intuisce ma non ci arriva. E al 45’ il terzino sinistro bianconero Zappa centra la traversa con un gran destro da fuori area.
Il pari della Roma realizzato da Ponce ad inizio secondo tempo. LaPresse
SUBITO PARI — Passano 2’ di ripresa, e la Roma pareggia, con il settimo gol nelle ultime 6 apparizioni dell’argentino Ponce, il più lesto di tutti a calciare un pallone vagante nel cuore dell’area: verrà premiato come miglior giocatore della finale, premio “Piermario Morosini” (che lo vinse nel 2005, quando perse la finale proprio con la Roma di De Rossi padre). Audero tocca senza riuscire a togliere dalla porta: non aveva colpe, ha meriti invece quando alza in corner una botta da fuori di Ndoj. Nella seconda metà della ripresa il bianconero Cassata comincia a tirar fuori le sue giocate: al 27’ spacca il campo palla al piede e serve Favilli, provvidenziale l’anticipo di Anocic. Quando tutti già pensano ai supplementari Cassata serve Lirola che semina due avversari e mette in mezzo, poi arriva per il tap-in sulla respinta di Crisanto, ma calcia addosso sul braccio di Pozzebon, che gioca con lui, ma era sulla traiettoria più breve per la porta vuota.
PROTESTE — Poi tocca alla Roma, proprio al 90’: cross di Anocic, sponda di Ponce per Spinozzi, entrato una trentina di secondi prima per Ndoj, il primo tiro viene respinto da Blanco Moreno, il tap-in di testa sarebbe la rete più importante della vita del centrocampista, se non venisse annullato per fuorigioco. Che non c’era: Zappa, a sinistra, lo teneva in gioco. È una riserva, Spinozzi, anche se stimato da De Rossi e testato dall’Italia Under 18: il gol scudetto al primo pallone toccato gli avrebbe cambiato la carriera (ma si rifarà calciando magistralmente il rigore). Di Livio sbaglia una facile occasione nel secondo supplementare, uscirà al 120’, per i rigori, come D’Urso e Macek: entrano Di Massimo, Bordin e Grossi, tutti decisivi, ma due di loro sono della Roma.
ROMA-JUVENTUS 7-6 dcr (0-1; 1-1; 1-1; 1-1)
MARCATORI Kastanos (J) al 36’ p.t.; Ponce (R) al 2’ s.t.
SEQUENZA RIGORI Lirola (J) gol, Ponce (R) gol, Vadalà (J) parato, Vasco (R) gol, Cassata (J) gol, Spinozzi (R) gol, Kastanos (J) gol, Capradossi (R) gol, Di Massimo (J) gol, Marchizza (R) fuori, Zappa (J) gol, Bordin (R) gol, Favilli (J) parato, Grossi (R) gol
ROMA (4-3-2-1) Crisanto; De Santis, Capradossi, Marchizza, Anocic; D’Urso (dal 15’ s.t.s Grossi), Vasco, Machin; Ndoj (dal 43’ s.t. Spinozzi), Di Livio (dal 15’ s.t.s Bordin); Ponce. (Romagnoli, Pop, Soleri, Paolelli, Pellegrini, Ciavattini, Franchi, Antonucci, Tofanari). All. De Rossi
JUVENTUS (4-3-1-2) Audero; Lirola, Romagna, Blanco Moreno, Zappa; Macek (dal 14’ s.t.s. Di Massimo), Toure (dal 21’ s.t. Didiba), Cassata; Kastanos; Pozzebon (dal 4’ p.t.s Vadalà), Favilli (Del Favero, Consol, Coccolo, Severin, Bove, Vogliacco, Parodi, Kean, Caligara). All. Grosso
ARBITRO Amoroso di Paola
NOTE Ammoniti Toure, Ndoj, Zappa, Spinozzi
dal nostro inviato Francesco Oddi