Sport dal Rinascimento all’era moderna
ago 29th, 2006 | By admin | Category: History Sport Il moderno concetto di sport risale all’Umanesimo. Le origini vanno ricercate in Inghilterra, appunto verso la metà del XV secolo. Ma non si può nemmeno trascurare l’apporto che, su un piano almeno teorico, é arrivato dall’Umanesimo e dal Rinascimento italiano.
Proprio in virtù delle mutate condizioni storiche e sociali d’Italia, il Medio Evo che aveva ormai terminato il proprio ciclo venne superato da una visione completamente nuova della realtà, che con coraggio cominciò a rifarsi e a rivalutare il patrimonio classico, ignorato, sclerotizzato, trascurato dagli uomini medievali.
Tutto questo lo si può ricavare dall’intenso lavorio filologico degli umanisti per tutto il secolo XV. Ce ne fornisce dotta informazione G. Petronio nel suo libro “Attività letteraria in Italia”, Palumbo, 1970, laddove accenna “alla ricerca di opere classiche smarrite nei secoli precedenti… ; si ricostruirono le leggi del latino classico”. Insomma con il tramonto degli ideali del Medio Evo, i popoli tornarono ad avere maggior rispetto per l’uomo e le sue sorti. Cosi l’Umanesimo fece riaffiorare le speranze e con esso lo sport nell’educazione rinascimentale. Nei documenti del tempo si può vedere come un’educazione valida prevedesse tutta una serie di insegnamenti molto differenti rispetto alla cultura sistematica medioevale; si imparava a suonare il liuto, ma anche a tirare di scherma, a montare a cavallo e ad apprendere le mosse di lotta per disarmare e disarcionare un cavaliere nemico.
L’Italia, che pure ha dato un’interpretazione del tutto originale della nuova realtà europea, non incise in pratica e lasciò ad altri il compito e il ruolo di precursori in materia sportiva. In Inghilterra, ma anche in paesi del Continente, si coltivavano due categorie, la prima consisteva in esercizi utili alla conservazione della salute e praticati su consiglio di un medico, la seconda si riferiva a quegli esercizi connessi con il modo di vita delle varie classi sociali. I giochi (games), quando erano popolari (common, rural, recreations), servivano alla distensione e allo svago; per i nobili servivano di preparazione ai loro doveri pubblici, politici.
Furono gli esercizi propri della nobiltà che vennero chiamati sport. Il termine sport é il frutto di un’evoluzione svoltasi tra il XIII e il XIV secolo. Nel XIII, in Francia si trova per la prima volta la parola “desport” per designare “l’insieme dei mezzi per passare piacevolmente il tempo” (ci stavano le conversazioni, le ricreazioni, gli scherzi, i giochi propriamente detti).
Introdotto in Inghilterra nel XVI sec. il termine conservò il medesimo significato. A poco a poco però si venne determinando una terminologia più britannica: to sport, disporter, disporteress. I primi “sporters” furono quei nobili che consacravano la loro giornata in giochi e vari esercizi adatti al loro rango. Per sport veniva indicato questo modo di vivere: era un privilegio, ma anche un dovere, ed essendo legato alla vita di un aristocratico ne segui i mutamenti. Sparita la cavalleria, lo sport s’identificò con l’esistenza stessa del nobile campagnolo. Ormai la pratica delle armi non fu più vista come preparazione ai doveri politici ma come distrazione priva di pericoli: “sportsman” si identificò in “gentleman”.
Anche giochi di origine popolare furono con il trascorrere del tempo assunti dai nobili. Dal XVIII secolo apparve il cosiddetto “patronised sport”, cioè lo sport patrocinato. L’aristocrazia non si limitò più a praticare gli sport, ma ne incoraggiò l’esercizio e la pratica tra il popolo, mettendo a disposizione premi e trofei. Si arrivò cos