Il Tavolo Tecnico Interistituzionale dell’agibilità: QUAL’è ALLORA IL COMPITO …
lug 3rd, 2013 | By admin | Category: Disabilità e Sport CONFERENZA STAMPA
presso il Consiglio Ordine Avvocati di Civitavecchia Palazzo di Giustizia – Via Terme di Traiano, 56/A
UN TERRITORIO IN MOVIMENTO:
VIAGGIO NEGLI SPAZI DI VITA E DI OPPORTUNITà DELLE CITTà.
Il Tavolo Tecnico Interistituzionale dell’agibilità per le pari opportunità, la non discriminazione e il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all’accessibilità, è nato dal Seminario “Progettare per tutti senza barriere” del 15/10/09, il cui obiettivo sociale è la “divulgazione di una cultura dell’agibilità, dalla individuazione di linee tecniche e legali operative per arrivare alla concreta attuazione della normativa tecnica e programmatica vigente in materia, anche allo scopo di rendere fruibile a tutti i cittadini luoghi e/o servizi pubblici (PEBA), spazi urbani e luoghi culturali (PISU)”.
Il Tavolo Tecnico di Civitavecchia, è composto da i seguenti soggetti:
Provincia di Roma, Comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli, Allumiere, Tolfa e Tarquinia, Ordine degli Avvocati di Civitavecchia, Ordine degli Architetti Sez.ne di Civitavecchia, Collegio Provinciale dei Geometri Sez.ne di Civitavecchia, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, Coordinatore Gruppo nazionale di lavoro su sicurezza delle persone con disabilità – Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Lazio, ASL RM/F, ATER, CONI e CIP Delegati di Roma e Coordinamento Associazioni del Volontariato.
La società deve prendere atto della sua complessità: cresce la consapevolezza che siamo tutti diversi, ma tutti vogliamo sentirci parte di una comunità, un ambiente edificato accessibile accoglie le diversità.
Da qui si ispirano i principi della progettazione per tutti, che rifiutano la divisione della popolazione umana in persone “disabili” e “abili”, l’accessibilità va costruita sui parametri di tutti, creando così uguaglianza di opportunità, se si restringono le possibilità di scelta anche la qualità della vita si restringe, se si nega la piena ed effettiva partecipazione ed inclusione all’interno della società, si ledono i diritti umani, il rispetto per la dignità della persona.
L’accettazione delle diversità quindi implica l’esigenza di costruire un ambiente privo di barriere, che non crei limitazioni, ed è proprio da questa accettazione e dalla consapevolezza che siamo tutti diversi che dobbiamo promuovere una “città amica” per tutti e di tutti, che sappia adattarsi alle esigenze dei cittadini, soprattutto dei più deboli.
QUAL’è ALLORA IL COMPITO DELLA SOCIETà?
CHE COSA DEVONO FARE L’AMMINISTRAZIONI COMUNALI PER FACILITARE LA MOBILITà DEI CITTADINI E DEI TURISTI?
COSTRUIRE SPAZI E CULTURE ADATTI A TUTTI
Città “possibile” – città “impossibile”: Redazione del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) del Piano Integrato per gli Spazi Urbani (PISU) dei Comuni del Territorio, eventualmente ne fossero sprovvisti, del PEBA (PIANO ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE) e del PISU (PIANO INTEGRATO DEGLI SPAZI URBANI). Il Piano Eliminazione Barriere Architettoniche – di cui alla legge n. 41 del 1986 – devesi integrare con il PISU (Piano Integrato degli Spazi Urbani) – di cui al comma 9 dell’art. 24 della L. n°104/92 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate)
Adeguamento delle fermate urbane dei bus alle esigenze dei disabili (motori e non vedenti) ossia realizzando nuove piazzole laddove la fermata è attualmente senza alcun marciapiede di attesa, l’adeguamento dei cordoli laddove la fermata esiste ma non risulta a norma, e la realizzazione della pavimentazione tattile.
Adeguamento dei mezzi pubblici delle linee al trasporto disabili con l’utilizzo di mezzi con pedana elettrica e con posto disabile a bordo (soprattutto quelli nuovi).
Favorire la socialità e l’aggregazione, valorizzando le diversità non come un problema ma come un’inestimabile ricchezza. La pratica delle attività sociale – sportiva – culturale può portare notevoli vantaggi in diversi ambiti di vita delle persone con disabilità.
Patrocinio e contributo per iniziative. “Manifestazione temporanee in luoghi aperti al pubblico. Prescrizioni e criteri orientativi per l’accessibilità DPR 503/96″: soltanto alle realtà accessibili ai disabili.
Attivare le Consulte delle associazioni.
Mantenere una costante attività formativa specifica
Permesso per circolazione e sosta delle persone con disabilità (D.P.R. 30.07.2012 n. 151 “Regolamento esecuzione-attuazione Nuovo codice strada mobilità invali” : tagliandi, cartellonistica, parcheggi ecc…
In conclusione, che cosa sia una barriera architettonica quasi tutti oggi lo sanno: una scalinata davanti a un edificio, un ascensore troppo stretto per farvi entrare una carrozzina, un autobus con gli scalini alla porta d’entrata e così via.
Perché non bastano le campagne, i programmi e le varie iniziative ad accelerare un processo come quello dell’eliminazione delle barriere architettoniche, che potrebbe essere certamente più veloce?
Forse il problema sta “nella testa”, in quelle che vengono comunemente definite “barriere culturali”…