SPARTACO PUCCI
dic 24th, 2012 | By admin | Category: Personaggi SportiviUNO DEI PIONIERI DELLO SPORT CIVITAVECCHIESE . di Edgardo Sogno.
SPARTACO PUCCI , “ghettarolo” doc , nasce nel Palazzo “abbruciato” (sopra La Concia) il 07 Aprile dell’anno 1926.
Figlio dell’ anarchico Archimede Pucci e della “comunista” Milanda Milo, già dalla nascita aveva nel dna le “stimmate” del rivoluzionario ed del contestatore ; in piena era fascista, anni nei quali moltissimi italiani venivano chiamati Benito, Romano, Impero, Adua, Rachele , ed altri nomi “dediti” al regime, lui veniva registrato (non senza dure “resistenze”…) all’anagrafe con il nome del primo (e più grande) rivoluzionario della storia: Spartaco .
A sette mesi “segue” il padre al confino all’isola di Lipari; suo padre Archimede fa parte dei 1.500 oppositori (alla fine della guerra si “moltiplicarono” diventando decine di migliaia…?!?! ) condannati nel 1927 a tre anni di confino politico. I suoi compagni di giochi ed i suoi primi “precettori” furono i fratelli Rosselli, Sandro Pertini, Leo Valiani , Giuseppe Saragat ed altri “sovversivi” di questo “calibro” che se lo “spupazzavano” anche perché era l’unico bambino presente sull’isola ( a parte gli isolani che però non potevano avere contatti con i “ reclusi”).
Nel 1943/44 , con la Banda “Maroncelli” combatte nelle file partigiane nelle campagne di Blera, Vetralla, Allumiere tanto da avere “ l’onore “ di avere una taglia tutta sua (mi sembra di Lire 5.000) attaccata dall’alto comando germanico su tutti i muri della provincia.
Comunque, al termine del conflitto, riceve la Medaglia di bronzo della Resistenza ed inizia a lavorare alla Compagnia Roma.
Dal 1944 al 1947 si dedica , con discreto successo, al pugilato allenandosi nelle rovine del Teatro Traiano completamente distrutto dalle bombe americane. Il suo Maestro era il famoso “Mammanone” che lo preparo’ e lo introdusse nell’agonismo della boxe degli anni quaranta dove, solo per arrivare alle selezioni regionali, si dovevano vincere decine di mach.
Spartaco militò nella categoria dei pesi medi al limite dei 73 kg. che, per lui alto 1,82 cm. era la categoria di peso ideale . Fece 12 combattimenti ufficiali vincendone 9 e perdendone tre ma, l’ultimo combattimento perse per KO contro un certo Proietti di Roma che , in seguito , si laureò Campione d’Italia ,e che lo atterrò alla “Arena monnezza” (attuale Via Isonzo). In questa occasione capì che la boxe , soprattutto quella degli anni ’40, era troppo violenta per il suo carattere e si dedicò alla sua grande “passione” : il “rugby marino”. Rimase sempre un grande appassionato della grande boxe e fu anche corrispondente, per alcuni anni, della famosa rivista internazionale americana “Boxe Ring”.
Alcuni giovanotti civitavecchiesi, nelle calde estati del dopoguerra, giocavano con una palla nelle acque sottostanti il pontile del Pirgo; botte, spinte, abbracci vigorosi, poco nuoto e molta forza…. Il rugby marino appunto !!
Spartaco essendo tra i più alti e robusti, formato nel fisico e nel coraggio da anni di guerra e di pugilato, primeggiava ; in breve si formò una squadra che si iscrisse nel 1948/49 al campionato di pallanuoto di serie D. Spartaco Pucci ne fu , per 9 anni , il capitano , giocatore, bomber ed , in seguito l’allenatore. Dalla serie D la Società civitavecchiese vinse la serie C ed arrivò alle selezioni nazionali , tenutesi a Terni , per accedere alla serie B.
I tifosi accorrevano numerosi sul pontile del Pirgo o suoi bordi della Darsena al porto dove ci furono anche incontri” internazionali” con squadre inglesi ed olandesi ; tutti incitavano quei forti ragazzoni civitavecchiesi guidati dal capitano Spartaco Pucci.
“… la palla a Spartaco !!! “ … la palla a Spartaco !!! …” gridavano in tanti e Spartaco , con le sue “famose” rovesciate di sinistro (Spartaco era ambidestro) infilava inesorabilmente il portiere avversario. Nel 1950 , un gruppo di 8/9 giovani, si riunirono in uno scantinato nei pressi del ponte del pincio (ora c’è un parcheggio) e fondarono la SNC Civitavecchia (Società nuoto e canottaggio).
L’entusiasmo di questi giovanotti per la pallanuoto non si fermò qui: tutti e 8/9 si autotassarono (ognuno secondo i propri mezzi) e iniziarono i lavori , a Largo Caprera, per una piscina scoperta onde poter praticare il loro amato sport in un luogo degno .
Nel 1955 la piscina fu inaugurata e Spartaco Pucci , era diventato il più “vecchio” della squadra ormai completamente rinnovata ; partecipò al campionato di serie C . La formazione locale era allenata da Raul Di Gennaro ed aveva Spartaco Pucci capitano ed era composta (spero di non dimenticare nessuno) dai fratelli Palomba, Romano Pateri, Renzo Vercesi, Franco Albè, Leoncini, Petracchi e da altri giovanissimi .
Nel 1956 , Spartaco Pucci, arrivato a 30 anni smette l’agonismo ma rimane nell’ambito della water polo formando come allenatore molti buoni giocatori tra cui ricordiamo l’indimenticato Marco Galli che lo ebbe come “scopritore” e primo formatore quando Spartaco allenava gli Allievi della SNC Civitavecchia .
Ottimo arbitro fu, negli anni ’60 e ’70 , uno dei migliori “fischietti” del campionato di serie A in Italia. Ancora si ricordano i suoi “scontri” dal bordo vasca con grandissimi giocatori come Eraldo Pizzo, De Magistris, D’Angelo e con Ghibellini (il più grande a suo dire ) rimasti poi nella “leggenda” olimpica, che a volte , provavano a “contestare” le sue decisioni .
MEDAGLIA DI BRONZO , PRIMA , E DI ARGENTO , POI , DEL CONI PER MERITI SPORTIVI , SPARTACO PUCCI È STATO SOCIO FONDATORE E , PER 29 ANNI , PRESIDENTE DI UN’ALTRA SOCIETÀ TRA LE PIÙ BLASONATE DELLO SPORT DI CIVITAVECCHIA; LA MEIJI KAN KARATE DIRETTA DA SUO FIGLIO STEFANO , SOCIETÀ PER BEN DUE QUADRIENNI , MEDAGLIA D’ORO FIJLKAM PER MERITO SPORTIVO .
Il 29 Giugno del 2006 , all’età di 80 anni, serenamente si è spento un “pioniere” dello sport civitavecchiese: Spartaco Pucci .
Ancora oggi, i suoi associati del karate, gli dedicano annualmente un memorial internazionale a cui partecipano, con entusiasmo, centinaia di giovani da tutta Italia e da molte nazioni straniere. E’ giusto continuare a ricordare Spartaco, perché è grazie a personaggi come lui (e pochi altri) che oggi Civitavecchia è, in proporzione al numero di abitanti, una delle città più “sportive” della intera nostra nazione.