Escursionismo. La Castellina Cronaca di una camminata bagnata …. ma non troppo
nov 7th, 2012 | By admin | Category: Sport News La Castellina Cronaca di una camminata bagnata …. ma non troppo
Domenica 28 ottobre: ore 8,30, nonostante l’avvisaglia di piogge e temporali all’appuntamento di via Berlinguer si radunano 18 persone, in gran parte nuovi arrivati nella Castellina; un bel gruppo di avventurosi camminatori che non sembra abbiano timore di quattro gocce d’acqua.
Per tutta la mattina sino all’ora del bivacco il tempo non ci riserva sorprese: aria frizzante; sprazzi di sole tra nuvole al galoppo; ondulati sentieri tappezzati di foglie marcite; profumo di muschio e di terra bagnata, e la vegetazione dai mille colori che fa da corona alla marcia.
Dopo la discesa attraverso il bosco ed un tratto di strada sterrata, prendiamo a risalire il sentiero che conduce alla cava della Ballotta; un attento passaggio tra i massi corrosi dalle intemperie, strette gole segnate da aeree liane, anfratti nascosti e ripide pareti di roccia a strapiombo sul fondo colorate di giallo e punteggiate da morbidi ciuffi di felci.
Acceso il fuoco di bivacco all’entrata di una vecchia miniera, da buoni amici facciamo le presentazioni di rito e poi quando abbiamo quasi consumato lo spuntino di mezzogiorno incomincia a piovere… ed allegramente anche a grandinare.
Nota: All’epoca dell’allume, carri di legno, dalle alte sponde, trainate da muli o cavalli, risalivano sino al varco dal quale noi siamo entrati; si fermavano a caricare il materiale che i cavaroli avevano estratto dalle pareti di roccia, per poi percorrere l’intero canalone dell’impianto di estrazione sino all’uscita della cava, proprio nel punto dove ci siamo fermati a mangiare. Il prezioso materiale subiva una prima fase di cottura presso i forni disposti nelle vicinanze delle cave, per venire quindi trasportato sino allo stabilimento di Allumiere. Dopo una prima e lunga fase di stagionatura e calcinazione delle rocce all’aria aperta, il materiale passava alle caldaie di lisciviazione e quindi alla stagionatura finale nei cassoni di legno, da cui ne usciva come “Pietra di ghiaccio”
Rimaneva ancora da visitare la cava di allume degli Sbroccati ed anche se nel frattempo aveva smesso di piovere era evidente che la magia della giornata era svanita; così decidiamo prudentemente di concludere lì la nostra camminata.
Risaliti sul crinale della montagna, prendiamo ad avanzare lungo una stretta mulattiera dell’epoca dei cavaroli e chiacchierando amichevolmente ritorniamo al punto di avvio dell’escursione.
Per molti degli intervenuti c’è stata anche l’occasione di vedere da vicino la Polveriera che un tempo custodiva l’esplosivo utilizzato per sbancare le pareti di pietra delle vicine cave: Gangalandi, Sbroccati e Ballotta.
Una bella e ricca esperienza da non dimenticare, parola di veterano del “buon passo”.
N.B. = I soci che vogliono sapere di più sulla gloriosa epoca dell’estrazione dell’allume, sappiano che presso La Galleria del Libro sono in vendita tre antichi ed interessanti libricini, da poco fatti ristampare dal Comune di Tolfa.
BREISLAK – Saggio di osservazioni mineralogiche sulla Tolfa, Oriolo e Latera.
ZIPPEL- L’allume di Tolfa e il suo commercio
PONZI – La Tuscia Romana e la Tolfa memoria.
A presto ritrovarci tra il verde.
Civitavecchia 30 ottobre 2012
Mauro Tisselli