PALAGALLI. Il vice presidente della Snc Simone Feoli: serve un miracolo finanziario
ago 22nd, 2020 | By coni | Category: Primo piano, Sport Acquatici, Sport Newswww.bignotizie.it - Faccia a faccia con l’avvocato e vice presidente della Snc, intervistato da Giampiero Romiti. Feoli a tutta vasca: “Per gestire il PalaGalli serve un miracolo finanziario”
Agosto 22, 2020
di GIAMPIERO ROMITI
Avvocato Feoli, mettiamo subito a fuoco una questione senz’altro fondamentale. E’ ancora il vice presidente della Snc o s’è dimesso dalla carica?
“Non ho mai abbandonato il sodalizio rosso celeste”.
Tutto si direbbe, però, che si trovi sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda degli altri dirigenti della società. E’ così ?
“Ognuno ha le sue idee e per come la vedo io la gestione del club da quando D’Ottavio ha lasciato per assumere incarichi politici, non s’è rivelata virtuosa. Purtroppo l’assenza di un vero presidente ha procurato un disastro dietro l’altro”.
Sta dicendo che Marco Pagliarini, subentrato all’ex assessore ai Lavori Pubblici, non è risultato all’altezza dell’incarico assunto?
“Purtroppo non si può essere contemporaneamente tecnici, direttori sportivi, amministratori e chi più ne ha più ne metta. Per dirigere un sodalizio importante come la Società Nuoto e Canottaggio i ruoli devono essere ben distinti, altrimenti il caos la fa da padrone e le conseguenze sono devastanti”.
E perché mai è avvenuto tutto questo?
“E me lo chiedo. Ma so di aver cercato disperatamente di far capire che una situazione del genere avrebbe procurato guasti irreparabili. Purtroppo non sono stato ascoltato”.
Però è rimasto al suo posto. Le sembra logico?
“Penso di aver agito in maniera corretta e pertanto il mio comportamento non è stato assolutamente contraddittorio”.
Difficile addirittura impossibile decriptare questa risposta, avvocato. Passiamo comunque oltre e parliamo della chiusura del PalaGalli. Non le sembra gravissimo che il “tempio” del nuoto e della pallanuoto cittadino si trovi ormai da mesi in stato di abbandono ?
“Certo. E purtroppo il peggio deve ancora arrivare.”
Addirittura ?
“Sì. Temo infatti che non si possa tornare alla normalità ovvero alla riapertura della struttura. A meno che non arrivi un intervento molto ma molto robusto. “Soldi”, cantava Mahmood . Ecco ce ne vogliono tanti”.
Si spieghi, Feoli.
“Non voglio toccare la questione riguardante il pesante passivo accumulato dalla Snc, che comunque è un dato inconfutabile e chissà in che modo e se verrà colmato. Al punto in cui siamo arrivati mi chiedo quali e quante possibilità sussistano per rimettere in piedi la baracca”.
Già, la sua risposta?
“Da una a dieci, di possibilità, allo stato attuale zero”.
Mamma che pessimismo. Da brividi.
“La vedo così. Fermo restando, bene inteso, che per il bene della Snc e per l’intero movimento natatorio e pallanuotistico mi auguro di essere sonoramente smentito. Ribadisco, tuttavia, con forza: serve un miracolo finanziario”.
Potrebbe farlo la troika Snc-Coser-Centumcellae, che sembra fermamente intenzionata a prendere in mano le redini del PalaGalli per riportarlo allo splendore che tutti i tritoni e i waterpolisti locali, e non sono pochi, in questo momento sognano pure di giorno?
“E’ animata da un entusiasmo encomiabile, ma i problemi da risolvere appaiono obiettivamente difficili. E non credo che questo inedito “consorzio”, guarda caso formatosi all’indomani della consegna delle chiavi dello Stadio da parte della Snc al Comune, possa affrontarli con qualche chance di successo”.
Avvocato, possibile che veda solo nero?
“Guardi, per rimettere in moto un meccanismo complicatissimo quale il PalaGalli necessitano quattrocento/cinquecentomila euro. Quando li vedrò belli e stesi sul tavolo, allora davanti ai miei occhi si spalancherà una distesa sconfinata di luce”.
Insomma, neppure uno straccio di soluzione che possa rivelarsi ultrasperanzosa?
“Come no. Intanto si potrebbe percorrere la strada del coinvolgimento di altre società perché credo, per ricorrere ad saggio detto, che l’unione faccia la forza e di questa ce ne è bisogno. In secondo luogo si dovrebbe negoziare col Comune al fine di “strappare” una nuova convenzione, utile per rendere meno insopportabile il fardello, sul piano economico , a chi gestisce un impianto che assorbe un’enormità di risorse, date le sue larghissime dimensioni. Eppoi sarebbe auspicabile la più importante delle eventualità”.
Sarebbe ?
“Una cordata di imprenditori. Naturalmente credibile e soprattutto affidabilissima”.
Pare che ci sia, le risulta ?
“Sicuro. E ironia della sorte si tratterebbe anche in questo caso di una troika”.
Vero, si vede che va di moda. Si tratta forse di tal Serafini (giovane “paperon de’ paperoni”, assai dinamico ed intraprendente, molto vicino agli amministratori centro destrorsi stando alle “gole profonde” del Palazzo), del facoltoso imprenditore Sacchetti e del manager, perfetto conoscitore delle cose di casa rosso celeste, Ivano Iacomelli ?
“Questa la voce che striscia con una certa insistenza. I tre, se convincessero il sindaco Tedesco & C. della bontà del proprio programma, si avvarrebbero di Roberto Calcaterra, “monumento” pallanuotistico di livello mondiale per i suoi straordinari trascorsi, in qualità di direttore generale del PalaGalli. Devo dire che se prendesse quota questa opzione, e sul piano della solidità economica e su quello tecnico, si potrebbero schiudere orizzonti rosei”.
Avvocato, più esauriente non avrebbero potuto essere. In chiusura, però, ci preme chiederle: ad oggi il gestore dell’impianto è ancora la Snc ?
“Sembrerebbe di sì”.
Ecco il suo condizionale la dice lunga: la situazione, cioè, non si presenta in tutta la sua chiarezza perché dalla Pec trasmessa lo scorso 23 Aprile dalla Snc al Primo Cittadino Ernesto Tedesco, al dirigente dell’assessorato allo Sport avvocato Giglio Marrani e al dirigente del Servizio Lavori Pubblici ingegner Giulio Iorio, si evinceva, senza dubbio alcuno, che il club rosso celeste avesse comunicato il recesso della convenzione.
“Esatto, ne sono al corrente. Ma con questo?
Era semplicemente per capire per quale motivo l’attuale dirigenza del club rossoceleste, di cui lei fa ancora parte, parrebbe che abbia richiesto al Comune 90.000 (novantamila) euro indispensabili per spalancare di nuovo i cancelli d’ingresso del PalaGalli rimasti chiusi a seguito del coronavirus. Tale somma a cosa dovrebbe servire? Da escludere alla manutenzione ordinaria o straordinaria perché in base alla convenzione stipulata nel 2016 sarebbe a carico del gestore. Vale a dire della Snc, visto e considerato che si ritiene tuttora titolare dell’esercizio malgrado la parolina “recesso” che figura nella Pec suindicata e che ha lasciato pensare all’interruzione del concordato Comune-Società. Ecco, ci chiarisce lei le idee?
“Credo sia meglio o più opportuno che una questione così importante lei l’affrontasse con il presidente-tuttofare Marco Pagliarini”.