CALCIO. Civitavecchia, muore di infarto il calciatore Flavio Gagliardini
ott 30th, 2015 | By coni | Category: Personaggi Sportivi, Primo pianoTRAGEDIA. http://www.iltempo.it/ Inutili i soccorsi Aveva 35 anni. È crollato a terra al termine dell’allenamento con la sua squadra, la Csl Soccer Civitavecchia.
Redazione online 28/10/2015 19:35
Trentacinque anni, una vita pane e pallone.
Quel pallone che tanto gli ha dato in carriera, se lo è malettamente portato via. Con mille cose ancora da fare.
Flavio Gagliardini, civitavecchiese, 35 anni, se ne è andato in silenzio la notte scorsa, stroncato in campo mentre si stava allenando con la sua ultima squadra, la Csl Soccer Civitavecchia di prima categoria.
È crollato a terra al termine dell’allenamento. Inutili i soccorsi, la speranza che il suo giovane cuore tornasse a battere.
Inutile, Flavio si è spento nella notte all’ospedale San Paolo, tra la disperazione dei genitori, dei fratelli, della giovane moglie con la quale era convolato a giuste nozze solo il 5 settembre.
Solo l’autopsia stabilirà le cause dell’improvviso decesso.
Un bomber di razza, un attaccante spregiudicato, che amava fare a sportellate in area di rigore, ma anche dotato di una straordinaria intelligenza.
Lo aveva capito da subito il suo primo allenatore Mauro Massotti al Dlf.
Il primo salto con le giovani del Casalotti e subito il titolo di campione d’Italia.
L’esordio in D con il Ladispoli di Ugo Fronti, quando di anni ne aveva appena venti.
E da lì un lungo peregrinare per i campi d’Italia.
Tra C2 e serie D ha vestito le maglie di Foligno, Todi, Deruta, Sporting Terni, poi Nardò, Venturina, Mestre, Albinia, Anziolavinio e Civitavecchia, la squadra della sua città.
Con i nerazzurri di Paolo Caputo, ottenne una significativa promozione in serie D nel 2008, trascinando il Civitavecchia a suon di gol.
Un attaccante col fiuto del gol, ma anche un signore in campo, rispettato da compagni e avversari.
Uno stile inconfondile, quello che Massotti aveva intuito dai suoi primi calci.
Sapeva metterla dentro in tutti i modi, di rapina sotto misura, di testa, sapeva sempre con anticipo dove sarebbe finito il pallone per farsi trovare pronto all’appuntamento.
A settembre si era sposato con Venere Tortora, anche lei atleta di pallanuoto, e aveva deciso di continuare a giocare per amore di quel pallone con la Csl Soccer in Prima Categoria.
La differenza continuava a farla. Fino all’altra notte quando si è accasciato al suolo e non si è più rialzato.
Trentacinque anni, pochi, maledettamente pochi per morire con mille cose ancora da fare, quella famiglia appena iniziato a costruire, l’attesa di un figlio che non vedrà mai.
Ragazzo di sani principi, senza vizi e col solo amore per il pallone, amato e stimato da tutti.
Se ne è andato in silenzio lasciando nella disperazione la sua famiglia, papà Roberto, mamma Ondina, i fratelli Fulvio e Alex, anch’egli calciatore, difensore in forza alla Torres Sassari, la moglie Venere ai quali sarà difficile spiegare che Flavio non c’è più.
Ciao Flavio, ci mancherai. Venerdì mattina alle ore 10.30 alla Cattedrale di Civitavecchia l’ultimo saluto.
Redazione online