LA FASE DELLA RIABILITAZIONE ATTIVA di Patrizia Rossi
giu 19th, 2015 | By coni | Category: Vivere lo SportPatrizia Rossi
Buonasera,
Eccoci qui al nostro appuntamento, come promesso vi annoierò ancora un pochino per chiudere gli argomenti iniziati la settimana scorsa.
Abbiamo parlato della
“ GINNASTICA POSTURALE “
in generale come igiene di vita e della sua funzione preventiva e terapeutica …… abbiamo descritto il corretto iter terapeutico da seguire nel caso di insorgenza del dolore, delle diverse figure e competenze professionali coinvolte e delle sue fasi …… ora concluderò come ho già detto descrivendo a grandi linee la terza fase del percorso terapeutico, cioè quella di competenza del cinesiologo
( Insegnante di Educazione Fisica e/o Laureato in Scienze Motorie)
LA FASE DELLA RIABILITAZIONE ATTIVA
In questa fase il soggetto affronterà un programma basato su esercizi specifici per raggiungere determinati obiettivi:
1. Mantenere e se possibile migliorare la mobilità articolare raggiunta dopo i trattamenti fisioterapici
2. Migliorare la qualità dei tessuti muscolari e fasciali lavorando su tre parametri: TONO, TROFISMO ED ELASTICITA’
• Ridurre il tono dei muscoli della statica che ci ergono contro la gravità ed evolvono sempre verso l’ipertonia, la rigidità e l’accorciamento
• Aumentare il trofismo dei muscoli della dinamica che tendono sempre al rilassamento in mancanza di attività fisica
• Migliorare l’elasticità; il muscolo non è altro che un elastico vivente e come tale non è capace di accorciarsi molto se prima non è stato teso sufficientemente. La forza di un muscolo è direttamente proporzionale alla sua elasticità, un muscolo rigido diventa debole.
3. Stimolare le risposte neuromuscolari ( propriocettive ) attraverso la pratica di esercizi di sensibilizzazione del bacino e del rachide, in fase avanzata con l’utilizzo di ausili didattici quali piani basculanti, palle mediche di varie dimensioni etc.
4. Insegnare ad autocorreggersi ed a gestire la propria postura ed i movimenti nello svolgimento delle attività quotidiane ( es.: come alzarsi dal letto, la corretta postura durante la guida, come stare seduti al computer, come sollevare e portare pesi…etc.).
5. Fare apprendere al soggetto delle tecniche di rilassamento, le quali rappresentano lo strumento elettivo per ridurre l’ansia e lo stress , permettono di affinare la conoscenza di se, e migliorare la capacità di concentrazione.
Questo è il lavoro che svolgo quotidianamente con dedizione e soddisfazione…..
E posso dire che in questi anni di esperienza e di collaborazione con validi professionisti, che come ho detto in precedenza, sono anelli indispensabili della catena terapeutica descritta, ho potuto riscontrare risultati apprezzabili in soggetti che da situazioni di vero e proprio disagio psicofisico ed inabilità, sono riusciti attraverso la conoscenza del proprio corpo e la percezione della propria postura a ridurre drasticamente l’utilizzo dei farmaci, a ridurre o addirittura eliminare le recidive ed a svolgere una normale (consapevole) attività fisica.
Un saluto e buon weekend……..(occhio al divano!!)
#lavostrarompiscatole