CONVEGNO: “Diamo un calcio alle dipendenze” Mercoledì 25 Marzo 2015
mar 18th, 2015 | By coni | Category: Primo piano, Vivere lo SportCONVEGNO: “Diamo un calcio alle dipendenze” Mercoledì 25 Marzo 2015
presso l’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Viale Adige”
Via della Polveriera 2 – 00053 Civitavecchia (RM)
organizzato dall’ASD Centro Zona CSI Civitavecchia e dalla Comunità Mondo Nuovo Onlus, con il patrocinio del Comune di Civitavecchia, dalla ASL RM F, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia, dal CONI C.R. Lazio, dal Centro Sportivo Italiano CR Lazio e con la collaborazione dell’I.I.S. VIALE ADIGE, del IL PONTE – Centro di Solidarietà Onlus, della Comunità Emmanuel Rieti centro disintossicazione e del CEIS Centro Italiano di Solidarietà di Don Mario Picchi
Il progetto trae spunto e ha origine in seguito a diverse esperienze svoltesi in ambito nazionale ed internazionale, ed è stato confermato, già nel 1995, a conclusione della Conferenza Internazionale “Sport contro Droga” per iniziativa del Comitato Olimpico Internazionale e delle Nazioni Unite (ONU).
In tutte le occasione sono state lanciate nuove grandi sfide contro le dipendenze, sul decisivo fronte della prevenzione dei comportamenti a rischio tra giovani ed adolescenti.
Il contenuto degli atti deliberativi sono stati ripresi e divulgati in più di una occasione con conferenze ed altre iniziative dalle Comunita Terapeudiche della nostra Regione.
Oggi l’ASD Centro Zona CSI Civitavecchia e la Comunità Mondo Nuovo Onlus propongono con il Progetto “Diamo un calcio alle dipendenze”, che costituisce uno degli elementi più qualificanti della loro politica territoriale, ispirata alla diffusione presso i giovani dei veri valori dello Sport, inteso come veicolo di solidarietà, integrazione, salute, etica, divertimento, emozione e per dare un calcio alle dipendenze:
• L’USO DELLO SPORT NELLA PREVENZIONE E NELLA RIABILITAZIONE DELLE DIPENDENZE APPLICATO SISTEMATICAMENTE ED OPPORTUNAMENTE
• LO SCAMBIO DI CONOSCENZE E DI INFORMAZIONI, DURANTE E DOPO L’INIZIATIVA, TRA TUTTI I SOGGETTI INTERESSATI
• LE SEGUENTI FINALITÀ:
Lo sport è gioco.
Il gioco per ogni adolescente è strumento necessario per acquisire equilibrio e per sviluppare potenzialità, ma risulta essenziale per la formazione stessa della personalità. Il ruolo dello sport nella prevenzione e nella lotta alle tossicodipendenze è, pertanto, importante per facilitare la socializzazione, ma, nel contempo, agisce sulle dinamiche intrapsichiche di canalizzazione verso il mondo esterno dell’aggressività, inibendo, di fatto, le pulsioni autodistruttive.
Lo sport contro la droga.
Lo Sport è uno strumento di crescita dell’individuo, di socializzazione, di condivisione di regole e di comportamenti. L’attività sportiva, praticata correttamente, con lealtà ed impegno, si rivela uno strumento efficace per costruire nei giovani una personalità matura, capace d’autogestirsi e di orientare positivamente le proprie energie, verso specifiche finalità, opportunamente scelte e perseguite, in un contesto di confronto ed incontro con gli altri.
Lo Sport strumento di Prevenzione: impariamo a conoscerla.
L’uso dello Sport nella prevenzione, informazione e nella riabilitazione delle dipendenze può rappresentare, se applicato sistematicamente ed opportunamente, una vera svolta nella lotta alla droga, che può essere sconfitta non solo con le armi della repressione e con il recupero.
I giovani “a rischio” ed i miti sportivi.
Nella nostra società gli ideali sono stati largamente sostituiti dagli idoli, proposti come “status symbol” di felicità, successo e realizzazione, dai mass media e dalla pubblicità. Quindi un utile strumento d’aggancio dei giovani può essere, in questo contesto, il mito connesso alle grandi personalità dello sport.
Lo sport: uscire dai luoghi comuni.
Bisogna dare corpo a questi valori, bisogna testimoniarli, bisogna trasmettere modelli di comportamento ed esempi di vita vissuta, a contatto quotidiano con i ragazzi, soprattutto con quelli più problematici. Bisogna guardare agli individui nella loro interezza ed integrità, alle loro possibilità di crescita ed arricchimento, nella prospettiva della prevenzione che è anche riabilitazione, cioè, accoglienza ed incoraggiamento di chi è caduto preda della droga. Questa è la sola strategia possibile verso una condizione di sofferenza, quali sono le dipendenze, nel segno della vera solidarietà umana. Risulta, a questo punto, più chiaro il ruolo che può ricoprire lo sport nella prevenzione e nella riabilitazione, cioè, negli schemi terapeutico-educazionali.
Il Convegno offre allo studente un utile strumento di pensiero per imparare a selezionare ed utilizzare le informazioni ricevute, avendo anche, come riferimento, alcune delle competenze chiave per l’apprendimento.
Il concetto di Valori viene esteso fino a parlare di corretti stili di vita e dell’attività fisica intesa come benessere.
Grazie al racconto dei protagonisti o ai filmati dell’epoca di sport, di scelte di vita, emozioni e valori che emergono dai racconti dei campioni e dalle domande poste dai ragazzi si può innescare la miccia dell’interesse da parte dei giovani verso lo Sport svelando aspetti di una società ormai in gran parte sparita per sempre, lontanissima nell’esperienza degli adolescenti di oggi ma al tempo stesso troppo vicina per rientrare in piani di studio che ancora non prevedono la conoscenza del nostro passato prossimo.
La narrazione risulta ugualmente affascinante sia quando coinvolge i campioni giovani, più vicini all’età degli studenti coinvolti nel Progetto, che i campioni del passato; tutti loro, ad un certo punto della vita hanno scelto un percorso che ha comportato abitudini e stili di vita diversi, forse un percorso più arduo, rispetto ai coetanei, ma sicuramente appagante.